Innov'Api, Innovazione sanitaria per le api

Sommario

L’apicultura è un’attività economica importante che impiega circa 8000 persone nella regione transfrontaliera franco-italiana. Questo settore economico è in grado di generare crescita e creazione di nuovi posti lavoro (mercato importatore).

Le aziende apistiche della regione alpina affrontano gravi problemi per i danni causati dal parassita varroa: diminuzione della produzione, perdite annuali di colonie, disequilibri economici nelle aziende.

Attualmente, la lotta contro questo parassita si limita all’applicazione di sostanze acaricide di sintesi che iniziano ad evidenziare fenomeni di resistenza. Questi metodi possono anche alterare la qualità dei mieli e dei prodotti derivati dall’alveare. È urgente la necessità di un metodo di lotta efficace e sostenibile.

Sulla base dell'esperienza degli apicoltori italiani, l’Università di Torino (UNITO) e l’Institut National de la Recherche Agronomique (INRA) della Provence-Alpes-Côte d’Azur (PACA), insieme alle organizzazioni professionali, vogliono:

• Mettere a punto un nuovo metodo “Innov’Api”, basato sulla gestione delle popolazioni di api,
• Valutare  l’effetto del metodo sulla salute globale della colonia ed in particolare sui virus trasmessi dalla varroa,
• Dimostrare l’incidenza economica sulle aziende, a prescindere della loro dimensione,
• Diffondere e generalizzare l’applicazione di questo metodo, al fine di migliorare la qualità dei prodotti derivati dall’alveare presso gli apicoltori della regione,
• Contribuire a mantenere e sviluppare l'attività apistica nei territori alpini, nonché l’apporto agli ecosistemi fornita dalle api allevate.

Il progetto in questo modo ha lo scopo di sviluppare la cooperazione tecnica e professionale tra apicoltori dei due versanti delle Alpi del Sud, definendo una guida tecnica per diffondere gli elementi di attuazione del metodo, e di proporre un modello di analisi comune dell’evoluzione della carica virale e in varroa delle colonie. Si basa sullo studio degli apiari professionali (390 colonie monitorate per tre anni), sull’analisi dei virus realizzata da l’UNITO e l’INRA e sulle analisi economiche di più di una decina di imprese.